Le origini del nodo
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Le origini del nodo
L'origine storica di questa misura risale all'epoca velica. Quando il comandante di un veliero voleva conoscere la propria velocità, faceva filare a poppa una sagola, sulla quale erano presenti dei nodi distanziati fra loro di 1/120 di miglio (15,433m).
Alla estremità della sagola affondata, era fissata una tavoletta (solcometro a barchetta), che fungeva da ancora galleggiante. In questo modo, mentre il veliero avanzava, la sagola si svolgeva fuoribordo facendo sfilare un nodo dopo l'altro, quindi dopo 30 minuti di clessidra (30") venivano contati quanti nodi erano passati, che rappresentavano con molta approssimazione la velocità della nave.
Alla estremità della sagola affondata, era fissata una tavoletta (solcometro a barchetta), che fungeva da ancora galleggiante. In questo modo, mentre il veliero avanzava, la sagola si svolgeva fuoribordo facendo sfilare un nodo dopo l'altro, quindi dopo 30 minuti di clessidra (30") venivano contati quanti nodi erano passati, che rappresentavano con molta approssimazione la velocità della nave.
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